RISARCIMENTO

€ 240.000,00

Caso di Diverticolite Perforata

La Sig.ra C., di anni 49, accedeva d’urgenza all’Ospedale S. Eugenio di Roma, il 29 settembre 2008 in codice giallo con un dolore pelvico bilaterale e stranguria (minzione lenta e dolorosa) frequente, associati a febbre. Veniva poi dimessa con diagnosi di sospetta cistite con prescrizione di antibiotici e terapia antidolorifica.

Tuttavia pochi giorni dopo, il 2 ottobre, persistendo la sintomatologia dolorosa, anzi intensificata e ancora associata a febbre, la Sig.ra si recava all’Ospedale S.Camillo.

Sottoposta a nuovi esami, si evidenziava una diverticolosi perforata del sigma (la parte dell’intestino che si estende dal colon discendente al retto). Per tali motivi veniva immediatamente ricoverata presso il Reparto di Chirurgia d’urgenza con diagnosi di “Perforazione intestinale”.

Nel pomeriggio della stessa giornata veniva sottoposta ad asportazione del sigma e parte del colon discendente con confezionamento di una colostomia (deviazione dell’intestino crasso, generalmente del colon, verso un’apertura praticata sull’addome). Ancora il 10 ottobre però, si rese necessario un nuovo intervento a causa di raccolte infette interne.

 

ERRORE MEDICO

La relazione di consulenza tecnica d’ufficio predisposta dal Tribunale Civile di Roma conferma che, se la diagnosi del primo ingresso in Pronto Soccorso al S. Eugenio fosse stata corretta, intervenendo tempestivamente sulla perforazione diverticolare, si sarebbe prevenuta l’evoluzione in peritonite e si sarebbe potuta evitare la totale asportazione del sigma e di parte del colon discendente attraverso un intervento meno demolitivo. Si sarebbe quindi potuta praticare una colostomia temporanea di protezione e successivamente ricanalizzare il grosso intestino.

Esiste dunque un maggior danno, consistente in una perdita anatomica più vasta di quella che si sarebbe prodotta con un trattamento più tempestivo, esiti cicatriziali vasti con indebolimento della parete addominale e conseguenti laparoceli (ernie che si formano su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale), ed una colostomia definitiva al posto della colostomia temporanea.

 

RISARCIMENTO

Per il caso della Sig.ra C. grazie ai nostri avvocati esperti in malasanità e alla rete di professionisti medici specialisti e medici legali, lo Studio Legale Sgromo ha ottenuto il riconoscimento della responsabilità medica e un risarcimento di 240.000€.

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