Le lesioni dei vasi sanguigni rappresentano un importante rischio operatorio, da trattare con tempestività, al fine di ridurre gravi conseguenze sul paziente sottoposto ad intervento chirurgico.
Quando ciò non avviene ed è possibile dimostrare la responsabilità del chirurgo, il paziente ha diritto ad ottenere un risarcimento del danno.
POSSIBILI COMPLICANZE
Il sanguinamento che viene prodotto da una lesione dei vasi sanguigni può determinare la formazione di uno pseudo-aneurisma (contenuto dai tessuti perivasali), di un trombo, di un ematoma o una grave emorragia, spesso letale per il paziente.
Se il chirurgo danneggia un vaso sanguigno fondamentale per il corpo umano (come la vena iliaca o come l’aorta ) nel corso di un intervento chirurgico, la situazione può essere drammatica e condurre alla morte del paziente per via dell’emorragia eccessiva che si verrebbe a presentare.
Il chirurgo deve adottare misure cautelative, e la massima diligenza durante l’operazione chirurgica, riconoscendo la lesione e trattandola tempestivamente.
Nel caso in cui il vaso lacerato sia prontamente riparato questo potrebbe comunque portare a conseguenze o ad altri tipi di lesioni per le quali si può comunque chiedere risarcimento.
INTERVENTI PIÙ ESPOSTI AL RISCHIO DI LESIONI DEI VASI SANGUIGNI
Gli interventi chirurgici in cui può essere più frequente la lesione di un vaso sanguigno sono:
- Interventi in laparoscopia: a volte
- Colecistectomia
- Angioplastica
- Aneurisma aortico
- Diverticolite acuta
- Isteroannesiectomia
- Catetere cardiaco
Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito a causa di un errore medico per lesioni dei vasi sanguigni.
Se ritieni di esserne stato vittima, ti invitiamo a contattare lo Studio Legale Sgromo. I nostri professionisti saranno a tua disposizione per aiutarti ad avere giustizia.
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